Grazie al suo ruolo di coach, Luca Taverna è riuscito portare alla vittoria della quarta edizione di The
Coach la giovane Marisol Castellanos. Un’esperienza, quella all’interno del programma di 7Gold ideato da
Luca Garavelli e Marco Zarotti, di cui non si è affatto pentito perché è stato lo stesso coach della vita di
tutti i giorni, ossia una figura di riferimento che cercava di aiutare gli artisti a fare uscire il meglio di loro.
Proprio per questo, anche i giudizi degli opinionisti e dei giurati li ha trovati un modo simpatico per<
br>discutere e valutare punti di vista diversi. Anche se con alcuni di loro si è sentito maggiormente vicino.
“Come opinionista, mi sono sentito vicino a Vincenzo Beltempo, che è una persona molto preparata dal
punto di vista professionale e umano. Anche quando doveva fare una critica, l’ha fatta in modo molto
costruttivo e nel rispetto di chi aveva davanti. Per quanto riguarda i giurati, ho sempre avuto un debole per
Morgan: quando parla lui, per me, è come ascoltare ‘Gesù Cristo’. E’ un artista incredibile, con una cultura
pazzesca, da cui non si può fare altro che imparare”.
Grazie al suo atteggiamento, sempre propenso al dialogo, Taverna ha avuto modo di dare degli ottimi
consigli anche Marisol Castellanos, nella quale ha sempre visto qualcosa di particolare e in più rispetto
agli altri concorrenti.
“Quando ti confronti con una ragazza così talentuosa, devi farle capire che non basta soltanto il talento, ma
anche il lavoro e l’impegno. Ho cercato di spronarla in ogni situazione, affinché desse il meglio di sé. Ciò le
sarà d’aiuto anche in altri percorsi futuri che sicuramente farà”.
Luca Taverna si è approcciato per la prima volta alla musica a 10 anni, cominciando a studiare chitarra ed
esprimendosi attraverso il canto, anche come membro di diversi gruppi. Ha sempre voluto fare il
cantante, pur non mettendo da parte la sua passione per gli strumenti, visto che poi ha studiato pure
pianoforte. Dal 2017 insegna canto, dopo aver conseguito un regolare diploma per svolgere la
professione. Un mestiere che ha sempre voluto fare, visto che in mente non aveva nemmeno altre
alternative possibili.
“Non avere alternativa è stato la benzina che mi ha dato modo di impegnarmi per cercare di superare
qualsiasi difficoltà e raggiungere così il mio obiettivo, che per come sono fatto si sposta sempre più avanti.
Una volta che ne raggiungo uno, me ne fisso un altro e così via. Bisogna sempre alzare l’asticella”.